MAESTRALE

  Eccolo il vento di maestrale, lo sento finalmente rinfrescare l'aria soffocata di quest'estate rovente.
Mi piace quando entra il maestrale, mi da un senso di freschezza e di rinascita: quella che cerco e che fatico a intravedere anche lontano, ma che prima o poi arriverà perché l'unica certezza è che il vento su quest'isola cambia sempre e noi non lo possiamo nè fermare nè prevedere davvero.

Il maestrale porta con sé anche tanti ricordi (come ogni cosa ultimamente, l'ho capito ora quando tutte le cose siano intimamente connesse), ma quelli più belli sono legati a quelle onde grandi che solo alla Caletta si formano: ogni volta ti ci trascinavo a fare il bagno nei cavalloni e tu puntalmente mi accontentavi (non senza lamentele, ad onor del vero), e ridevamo come pazzi sbattuti tra la schiuma, la sabbia e le alghe mentre il mare provava a strapparci il costume. E tu che non facevi altro che preoccuparti che non andassi troppo lontano, che le onde non mi facessero male e che nessuno mi urtasse con la tavola sa surf.
Perché tu sei così, tu ti sei sempre preoccupato di tutti e soprattutto di me e io con te potevo sentirmi sempre sicura...
E ad un tratto il bagno nelle onde sembra molto meno divertente...

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