TRAMONTI E APERITIVI
Dopo un anno avevo quasi dimenticato cosa volesse dire indossare un costume e andare alla spiaggia a godersi il mare, e per settimane ho avuto paura e voglia di tornare a vivere il mare come le persone normali.
Lo desideravo quel bagno lì, volevo l'acqua che ti sveglia il corpo e ti fa sentire viva, volevo il tramonto sul mare e la sera sulla spiaggia come ne abbiamo avuto tante anni fa e volevo le risate e la gioia di una serata normale: ma ne avevo paura perché sapevo che avrei sentito la tua mancanza e la tua presenza nello stesso momento, un pò di senso di colpa perché io so ancora qui a godermelo e tu no.
Ma tu non avresti voluto, ti saresti buttato veloce (ma prima ti saresti bagnato, perchè troppo caldi non ci si butta mai), saresti uscito veloce perché i bagni lunghi non erano per te e sicuramente mi avresti schizzata mentre mi preparavo a buttarmi; io avrei finto di arrabbiarmi e tu mi avresti baciata prendendomi in giro. Marina ti avrebbe mandato a cagare per qualsiasi motivo, tanto un motivo c'era sempre e con Ale avreste chiacchierato di progetti assurdi e impossibili facendo giocare Reby sul bagnasciuga.
Poi lo avremmo guardato questo tramonto, e poi veloci a casa perché con te non si è mai perso tempo.
Però tu non c'eri fisicamente, anche se ti sentivo e ti vedervo in quel sole rosso sul mare calmo che solo le sere d'estate. E allora me lo bevo io quel mojito che non ho mai preso, perchè ad ubriacarmi ci vuole poco e me lo bevo per te, per sorridere e sentiemi leggera mentre ti penso... ti penso fortissimo...
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