CAGLIARI


Cagliari è sempre qui, esattamente dov'era. Un pò è ferma e un pò è in movimento: riconosco le strade, i negozi, i colori... ma allo stesso tempo qualcosa è nuovo: insegne mai viste, nuovi sensi marcia, lavori in corso...
Sembra strano che la città  che mi ha accolto per tanto tempo, per un anno non ho visto praticamente altro luogo, abbia smesso di appartenermi e sia andata avanti senza di noi. Mi appare come qualcosa di sbagliato,  che  possa esistere senza di te e che non ci sia una stanza per te dentro  all'ospedale, che nessun pulman possa portarmi da te e camminare per le strade senza scriverti mentre tornavo a casa per rassicurarti sulla mi incolumità la sera.
È assurdo uscire e non avere posti da annotare per portarti in futuro, cosa da fotografare per fartele vedere e non avere commisioni da fare prima di arrivare da te.
Decidere di tornarci anche per poche ore è stato istintivo, in un certo senso il difficile è stato portarlo avanti: scendere dal pullmino e camminare di nuovo per queste  strade, ma era giusto così ed era il momento di farlo, con il sostegno delle persone giuste pronte ad asciugare le lacrime. Scappare non è mai la soluzione giusta e anche oggi mi è parso una conquista, una piccola vittoria... e so che nemmeno oggi mi hai lasciata sola, sempre nella tasca destra in alto.

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