CANTARE A SQUARCIAGOLA


Oggi è una di quelle giornate in cui oscillo velocemente tra la risata e il pianto, dove non riesco a tenere il filo delle emozioni che sono spaventosamente in contrasto e mi passano sopra senza che sappia nemmeno io dargli un nome.
Oggi è stato davvero un giorno pieno di cose belle: un pranzo in famiglia, un danno, una cantata in macchina, il primo compleanno del figlio del tuo migliore amico, l'invito al suo matrimonio a cui sarò presente anche per te e un concerto con le canzoni di De Andrè con le persone che per noi sono speciali, sorseggiando una birra.
Tutte cose che mi rendono felice, talmente tanto che non lo so gestire perché quella felicità avrei voluto regalartela ogni giorno della nostra vita; e invece non ci sei e anche cantare una canzone fa sentire in colpa: tu dovevi essere qui con noi, a cantare più forte di tutti e a ridere con e di noi.
Non lo so perché io sono qui e tu no, non so se c'è una strada che devo ancora percorrere mentre tu hai già raggiunto la meta; ma so che avrei ribaltato il modo per tenerti qui con noi, avei fatto qualsiasi cosa per te. Però non è bastato, non potevo essere io a salvarti anche se avrei voluto... lo sai che se fosse stato possibile saresti stato al mio posto, ed è per te che imparo a vivere di nuovo anche se piango e rido come una pazza. Però non posso lasciarti andare del tutto, ti amo troppo e sei ancora troppo parte di me e so che lo sarai per sempre... quindi tu aspettami, prima o poi canteremo di nuovo insieme queste canzoni sperando che questa musica ti arrivi dovunque sei, e chissà che nel frattempo io non diventi un pò più intonata.

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