PICCOLE GRANDI CONQUISTE

Stasera mi trovo a scriverti dal tuo telefono, sono due mesi che penso mi piacerebbe diventasse mio e che provo a metterci le mie cose: finiva sempre che lo accendevo, lo frugavo e mi sentivo di rubarti qualcosa. Spegnevo e lo rimettevo lì nel cassetto, nascosto tra la biancheria: oggi me lo sono imposta di non rimettercelo, niente di te deve stare chiuso ed è un altro modo per sentirti poco poco più vicino. Ce l'ho fatta alla fine! Sembra una cosa stupida, ma sono fiera di esserci riuscita dopo tanto.
Sono anche tornata in palestra e, dopo oltre un anno, ho sentito di nuovo la musica pompare, la grinta dei passi,  la fatica nei muscoli e il sudore sulla fronte; quei momenti in cui ti concentri  sul tuo corpo e il cervello si spegne. Mi era mancata tanto questa sensazione, e ritrovarla oggi è come ritrovare un pezzetto di me che avevo perduto. E proprio quando mi ritrovo un pochino, ritrovo inaspettatamente anche te nei ricordi e nel sorriso. Proprio immaginandoti sorridere compiaciuto, mentre mi prendo cura di me stessa come hai sempre voluto che facessi. Era un'altra delle cose che progettavamo insieme in ospedale: tornare a fare sport una volta fuori, e sarà solo una delle tante cose che ho fatto per entrambi.

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