CORSA
Non ci si pensa mai che un compleanno potrebbe essere l'ultimo che festeggi, che si potrebbe non vedere un'altro inverno o un'altra estate, che potresti non vedere la stagione successiva del telefilm che stai aspettando da mesi... non ci si pensa e forse è giusto così.
È bello credere che ci sarà sempre un domani, un'altra occasione, del tempo per recuperare; anche se non è così perché le cose possono cambiare da un momento all'altro e spesso può succedere senza preavviso, senza rumore.
La nostra vita è cambiata a luglio 2016, e da allora la divido in un prima e un dopo. Da quando il mostro è piombato prepotente nelle nostre vite, non è più stata uguale a quella che era, magicamente passare dai programmi per l'estate e le feste di compleanno a non sapere se ci sarà ancora qualcosa da programmare.
Vivere così è terribile, perché senti la terra che frana sotto i piedi e vorresti stare fermo in attesa che qualcuno ti salvi, ma non hai tempo perché puoi solo correre e sperare di arrivare in un punto sicuro per riprendere fiato e ripartire nel cammino. E noi abbiamo corso, lo abbiamo fatto così tanto e così forte, anche se ogni volta che abbiamo creduto di poterci riposare la terra ha ricominciato a franare, non ci siamo fermati mai e abbiamo imparato a ridere durante la corsa, ad apprezzare quell'attimo di tregua per poterci stringere forte; abbiamo imparato cosa vuol dire essere vivi davvero e cosa vuol dire conquistare il domani.
Ho capito che se corri per qualcosa di importante ne vale la pena, sempre; le gambe ti fanno male e forse non torneranno quelle di prima, ma non importa. E alla fine tutta la corsa con te è stata vita, è stata tutto e se potessi raggiungerti continuerei a correre ancora più forte, ma poi mi fermo, prendo fiato e guardo sul mio braccio destro e sei lì, che respiri con me.
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