DISCESE
Nell'immaginario comune le difficoltà sono rappresentate dalle salite, ma per me il difficile è sempre stata la discesa soprattutto quando la terra sotto i piedi frana e di fronte hai il vuoto.
Non mi spaventa la fatica, ma quello che non è sotto il mio controllo come un piedi che scivola e non sapere dove si può finire.
La mia per le discese è sempre stata un pò una fobia, forse viene da quando bambina con il vestito della domenica e le collant bianche correvo verso la piazza da casa mia e puntualmente cadevo bucando la calza e sbucciando le ginocchia; ricordo che addirittura sognavo di scappare per la discesa di casa mia e rotolavo per tutta la discesa. Una paura totalmente irrazionale e per questo così difficile da vincere, ma anche solo da spiegare: tu non l'hai mai capita ad esempio, quante scenate di me bloccata a metà discesa senza saper andare avanti e indietro con te che cercavi di farmi ragionare, finché non perdivi la pazienza e mi cazziavi finché non alzavo il sedere e continuavo a camminare (salvo casi eccezionali che abbiamo ancora in sospeso, ma giuro che Piscin'irgas sarà mia la prossima volta)
E proprio oggi siamo andate a fare una passeggiata e mi sono trovata di fronte una grande discesa e tanto vuoto, ho avuto il solito panico e pensavo di sedermi per non continuare il cammino, ma poi ho iniziato a sentire la tua voce nella testa: "smettila di frignare per queste cazzate, ce la fai a scendere se la smetti di avere paura". Allora ho preso coraggio, strisciando un pò con il sedere per terra, ma sono arrivata e il paesaggio da lì era stupendo. Non so se me lo sono solo immaginata o se in qualche modo mi stavi guardando e cazzettonando dall'altra parte, ma so che hai sorriso appena sono arrivata alla fine del percorso.
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