INTORNO AD UN TAVOLO
Per gli anziani portare il lutto significava chiudersi in casa, spegnere la tv, la radio, smettere di uscire, di tagliarsi i capelli, di ridere, di ballare, di cantare... insomma un pò come smettere di vivere.
Noi lo abbiamo sempre trovato assurdo, perché rispettare ed amare chi ci ha lasciato non vuol dire punirsi per il tempo dovuto rendendosi la vita vuolta e incolore. Quello per me è fare un torto a chi non c'è più, spuntando su quello che l'altra persona ha perso. Bisognerebbe ridere il doppio, in onore di chi non c'è sperando che la nostra risata arrivi dall'altra parte a scaldare quella persona.
E proprio quando la vita mi ha chiuso le porte in faccia, sbattendole forte, ho deciso che questa sarebbe stata la mia filosofia perché non te lo meritavi di vedermi distrutta, ti meritavi tutti i sorrisi che ti illuminavano e sarà con quelli che ti farò luce perché tu possa ritrovarci. Ed è proprio quando passo giornate come queste correndo da un posto all'altro, aiutata dalle persone che mi stanno aiutando in questa missione che ti sento più vicino e più vivo.
Sei più con noi quando seduti attorno ad un tavolo, bevendo una birra diciamo le più grosse stupidaggini, rispetto a tutte le volte che stiamo male in silenzio.
Spero che ci darai sempre la forza di stare uniti e di farcele queste risate in tuo onore, perché un posto al mio fianco lo avrai ad ogni pranzo e ad ogni cena.
Commenti
Posta un commento