29 ANNI PER SEMPRE

9Ci ho messo ore per riuscire a leggerla tutta, ci ho messo ore perché certi punti facevano troppo male.
Fa male che il tempo passi senza di te e dal prossimo compleanno sarò io ad essere più grande di te, fa male non averti qui a vivere con noi i traguardi e le cose meno importanti, fa male che ogni cena, ogni aperitivo e ogni passeggiata avranno per sempre un posto vuoto come il vuoto che abbiamo nel cuore, fa male che Reby stia crescendo e posso solo immaginare come avresti interagito con lei, fa male che giornate come quelle che prima erano solo da organizzare ora siano impossibili, ricordi che si allontanano nel tempo, fa male che la domenica ci sia troppo posto sul divano, che nessuno mi costringa ad alzarmi presto alzando la serranda e rubandomi le coperte, fa male non averti salvato, fa male che 14 anni insieme sono troppo pochi per una vita che volevo vivere con te, fa male non avere capelli da spettinare, risate da fare insieme, partite a carte delle serate invernali da perdere contro di te, un film da scegliere, un motivo per litigare prima di fare pace, fa male che si deve andare avanti ma il cuore guarda indietro...
Però so che fa così male perché abbiamo avuto troppo questi anni, troppo amore e troppa felicità. Fa male perdere qualcosa perché prima l'hai avuto, averlo avuto è già tutto mi ripeto. L'assenza è il ricordo della presenza, e forse non è poi così assenza se continuiamo a sentirti vicino, se l'amore è rimasto tutto qui a fare da ponte.
14 anni forse sono molti, quasi metà della mia vita e considerando che della vita senza di te ricordo poco sono stati quasi tutta la mia esistenza, dovrò imparare a farmeli bastare e ad amare ogni attimo, quando averti perso somiglierà un pò meno a un pugno nello stomaco.
Ti amerò eternamente, per quello che sei stato e sei ancora, per quello che abbiamo vissuto e quello che abbiamo potuto solo sognare, per quello che abbiamo provato e non finirà mai.

Per sempre ventinove anni.
Per sempre i capelli perfetti
di un “ragazzo d’oro”,
dal sorriso pieno,
la risata contagiosa,
la pelle abbronzata,
il sale sulle mani.
Per sempre i tuoi ventinove anni di acqua e cielo,
onda e roccia,
in un incastro unico che è la fatalità con cui la vita ti ha messo nelle nostre,
a conquistarci il cuore
e poi a strapparcelo dal petto quando il tempo è cambiato
(E tu che dicevi che sarebbe tornato ancora il sole).
Vorrei incontrarti altre mille volte sulla mia strada,
e vorrei che ti scovasse Rebi negli occhi di qualcuno che ti somiglia almeno un po',
perché non so se basterà al nostro ‘per sempre’
raccontare a parole di come ci hai addomesticati, protetti e fatti sentire amati
in questa parentesi di tempo eterno che immortalano le fotografie e i ricordi:
in questa parentesi di tempo
che sono ventinove anni per sempre.
Per sempre sarai
quei sessanta chili di Eroe,
con l’invincibilità come mantra,
dono magnetico che era la nostra campana di vetro.
Per sempre sarai
la splendida certezza che ci sarà sempre un domani,
una soluzione,
una seconda scelta,
una scorciatoia,
un’altra risposta,
un altro pesce poco più avanti,
un’ennesima possibilità.
E non l’ho imparata bene questa lezione Amico,
perché avrei ancora avuto bisogno di te e del tono sicuro della tua voce,
di quelle cose da lieto fine come “il bene vince sempre”.
Lascia la tua campana poggiata su di noi,
se puoi.
Ancora per un po'. Finché puoi. 
Continua ad essere testardo,
caparbio,
a non arrenderti di fronte a nulla per far sentire ancora la tua voce.
Usa i sogni, i tramonti, le luci, la musica o i colori;
usa quello che puoi,
ma non lasciarci mai.
Per sempre ventinove anni,  Amico.
Non so se vorrò crescere mai.

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