LA PUNTA


Quando si ritorna alla normalità, dopo tanto tempo, bisogna imparare a riappropiarsi dei luoghi dei ricordi, quelli che sono la gioia e il rimpianto. Ma sono nostri e io non ne voglio perdere nemmeno uno.
Da qualche giorno ripenso all'ultima volta che siamo stati qui insieme, era proprio in questi giorni l'anno scorso ed è stata anche l'ultima volta che la malattia ci ha dato tregua, quando ci siamo sentiti davvero forti e con la possibilità concreta di vincere. Mi manca quella sensazione, mi manca quel coraggio che ti fa sentire invincibile perché pensi che insieme si può fare tutto.
Uno dei posti che mi ricordano di più quei giorni è la Punta, non so perché ma non c'ero ancora tornata sino ad oggi quando ho preso la macchina e senza troppo pensarci ci siamo trovati lì: la strada aveva un pò più curve di quelle che ricordavo, ma il mare e gli scogli erano sempre nello stesso posto uguali e identici a dove sono sempre stati: ho pensato a quei giorni con le canne in mano per l'ultima volta anche se non lo sapevamo, sorridevi sfrontato come se dicessi  "cara leucemia, finché ho forza non mi spezzi, anzi hai fatto pure il miracolo di far venire Francesca", a quei pomeriggi dove non abbiamo preso niente parlando di tutto su quelle rocce a sentire l'odore del mare, a guardare le rotte percorse mille volte in barca o in gommone assaporando l'estate, a quando ci siamo stati al mare con Marina, Ale e Spread con il ciambellone; alle volte che siamo andati a vedere le mareggiate o quando senza perché, senza meta, ci trovavamo lì a raccontare le storie di vecchi delitti, a guardare le luci dell'altra parte del mare, a parlare di tonnare, a baciarci sotto la luna... Ogni luogo ha così tanto da raccontare, perché li abbiamo vissuti tutti insieme e ogni volta sono emozioni nuove, emozioni che mi riprendo per portarle con me. Nella tasca destra in alto, dove sei tu.

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